LA TERRA LEGATA AD UN FILO

La terra legata ad un filo è il titolo del progetto ideato da Claudio Capelli insieme al maestro della fotografia contemporanea Hans Silvester. Articolato in diverse tappe che hanno già toccato, a partire dal 2000, alcuni splendidi scenari del paesaggio italiano, il reportage – strutturato come un “viaggio per immagini” in compagnia dei più interessanti interpreti della scena eolica mondiale – rappresenta un contributo decisivo alla promozione di quella speciale forma di arte ambientale che costituisce il fulcro stesso degli interessi di ARTEVENTO. Immortalate dall’obiettivo di Silvester in location suggestive della campagna toscana, oltre che nelle cave di Carrara e a Firenze, Siena, Arezzo, Trapani e Venezia, le opere dei più significativi artisti del vento riflettono nuovi e poetici significati, generando inevitabili riflessioni sul rapporto fra uomo ed ambiente, così come fra arte e sostenibilità.

HANS SILVESTER

Nato a Lorrach, in Germania, nel 1938, Hans Silvester riceve in regalo la sua prima macchina fotografica all’età di 12 anni, rivelando fin da giovanissimo quel talento che ne farà uno dei più grandi fotografi del nostro secolo. Il suo straordinario reportage sulla vita nelle tonnare, realizzato alla fine degli anni ‘50 in Sicilia, dove per mesi vive a stretto contatto con una comunità di pescatori, desta l’interesse di “National Geographic”, per il quale intraprende una serie di viaggi in Estremo Oriente e nelle Americhe, destinati a divenire servizi fotografici di grande successo, così come il libro di fotografie della Camargue con testo di Jean Giono, che diviene rapidamente un best seller dopo la pubblicazione nel 1960. Difensore incondizionato della natura e dell’ambiente, a partire dagli anni ’80 Silvester si dedica all’attivismo e i suoi reportage sui dissesti ambientali del Pianeta, in particolar modo quello sul criminale disboscamento dell’Amazzonia, sono la più eclatante denuncia trasmessa al mondo intero dal suo sguardo puro e sensibile. Prezioso collaboratore di “Geo”, “Stern”, “Airone” e di numerose altre riviste specializzate in tutto il mondo, Silvester è membro dell’Agenzia Rapho e affida la pubblicazione di gran parte dei suoi libri alle Editions de La Martinière.

Di lui scrive Hubert Comte: “Lezioni di modestia e di curiosità, le sue immagini danno una felicità pacifica, lui regala la musica dolce del tempo degli uomini misto alle cose della vita. Siamo in buona compagnia insieme con chi ha già vissuto…”

Un grande fotografo percorre i luoghi incantati di un pianeta effimero…
Testimone silenzioso del viaggio, un aquilone osserva dall’alto
gli equilibri superstiti di una terra legata ad un filo.

Le foto di questa pagina si riferiscono al viaggio in Toscana, il primo reportage durante il quale Hans Silvester ha fotografato le opere del canadese Robert Trepanier, di Claudio Capelli e del francese Philippe Cottanceau. Successivamente il progetto ha coinvolto l’austriaca Anna Rubin e gli americani Tim Elverston, George Peters e Melanie Walkers, prima a Trapani e poi a Venezia.